MATERIALI PER LE LEZIONI
2009-10
02 febbraio 2010
-
Aristotele, De interpretatione, 16a4-9:
Ἔστι μὲν οὖν τὰ ἐν τῇ φωνῇ τῶν ἐν τῇ ψυχῇ παθη‑
μάτων σύμβολα, καὶ τὰ γραφόμενα τῶν ἐν τῇ φωνῇ.
καὶ ὥσπερ οὐδὲ γράμματα πᾶσι τὰ αὐτά, οὐδὲ φωναὶ αἱ (5)
αὐταί· ὧν μέντοι ταῦτα σημεῖα πρώτων, ταὐτὰ πᾶσι πα‑
θήματα τῆς ψυχῆς, καὶ ὧν ταῦτα ὁμοιώματα πράγματα
ἤδη ταὐτά. περὶ μὲν οὖν τούτων εἴρηται ἐν τοῖς περὶ ψυ‑
χῆς, —ἄλλης γὰρ πραγματείας·
Ordunque, i suoni della voce sono simboli delle affezioni
che hanno luogo nell'anima, e le lettere scritte sono simboli dei
suoni della voce. Allo stesso modo poi che le lettere non sono
le medesime per tutti, così neppure i suoni sono i medesimi;
tuttavia, suoni e lettere risultano segni, anzitutto, delle affe-
zioni dell'anima, che sono le medesime per tutti e costituiscono
le immagini di oggetti, già identici per tutti. Orbene, di questi
argomenti si è parlato nei libri che riguardano l'anima: essi ap-
partengono infatti ad una disciplina differente.(1) [trad. G. Colli]
(1) Il fatto che nel De anima non si ritrovi un passo che risponda rigo-
rosamente a questa citazione, ha suscitato dei dubbi, sin dal tempo di
Andronico, sull'autenticità del De interpretatione. Si tratta tuttavia di
un rimando generico; del resto, oggi quasi nessuno pensa più di contestare
la genuinità del De interpretatione.
Traccia delle lezioni 2009-10
Materiali didattici
-
Materiali di studio
-
Programma 2009-10