TRACCIA DELLE LEZIONI
2007-08
2 ottobre 2007
Ieri, 2 ottobre 2007, durante la lezione, ho cercato di introdurre
brevemente i seguenti concetti, per cui si rimanda alle
pubblicazioni rispettivamente indicate:
-
OPAC
Internet2004,
http://www.liberliber.it/biblioteca/c/calvo/internet_2004/html/index.htm.
-
sistema operativo
v. Mari et al. (La Torre)
-
dati vs informazione
v. La Torre
-
sinonimia e polisemia
v. D. Buzzetti, Ambiguità diacritica,
http://dobc.unipv.it/dipslamm/pubtel/Atti2000/dino_buzzetti.htm.
-
In generale, per tutte le questioni riguardanti la natura
del testo, conviene fare riferimento a
C. Segre, Avviamento all'analisi del testo letterario,
Torino, Einaudi, 1985.
-
Per introdurre il tema delle Topic Maps faremo in primo luogo
riferimento ai due articoli seguenti:
F. Meschini, Le mappe topiche: Come imparai a non preoccuparmi
e ad amare i metadati, «Bollettino AIB», 14:1 (2005), 59-72,
http://www.aib.it/aib/boll/2005/0501059.htm;
M. Biezunski and S. R. Newcomb, Topic Maps: The Inventor's
Perspective on Subject-based Access,
http://www.loc.gov/rr/program/lectures/mbsn.html.
3 ottobre 2007
Nella lezione di oggi, 3 ottobre 2007, abbiamo cominciato a
leggere l'articolo seguente:
-
F. Meschini, Le mappe topiche: Come imparai a non preoccuparmi
e ad amare i metadati, «Bollettino AIB», 14:1 (2005), 59-72
http://www.aib.it/aib/boll/2005/0501059.htm
Si tratta del primo di un gruppo di articoli introduttivi al tema delle Topic Maps.
-
Successivamente, prenderemo
brevemente in esame anche gli articoli seguenti:
M. Biezunski and S. R. Newcomb, Topic Maps: The Inventor's
Perspective on Subject-based Access
http://www.loc.gov/rr/program/lectures/mbsn.html
C. Tuohy, Topic Maps @ NZETC
http://www.nzetc.org/downloads/TM@NZETC.ppt
A. Stevenson, J. Darwin, C. Tuohy, Going Beyond Google:
Representation and Retrieval of Information Using Topic Maps
http://researcharchive.vuw.ac.nz/handle/10063/137
- Dopo questo primo esame introduttivo, considereremo
anche la parte piu' specificamente tecnica, cominciando
dall'articolo seguente:
S. Pepper, The TAO of Topic Maps: Finding the Way
in the Age of Infoglut
http://www.ontopia.net/topicmaps/materials/tao.html
- Parallelamente, continueremo a trattare di questioni
generali riguardanti l' informatica e l' informatica
umanistica.
A proposito di OPAC, di cui abbiamo parlato ieri, vi
segnalo, oltre al
MetaOPAC Azalai Italiano (MAI)
http://azalai.cilea.it/mai/,
l'OPAC del Sistema Bibliotecatrio Nazionale (SBN),
gestito dall'Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche
italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU)
http://opac.sbn.it/cgi-bin/IccuForm.pl?form=WebFrame
- Nella lezione di oggi,
abbiamo cominciato a trattare del seguente argomento di informatica:
- rappresentazione digitale binaria dell'informazione
introducendo la nozione di
- codice
Per questi argomenti si puo fare riferimento al manuale
di M. La Torre.
- Tra le altre cose, abbiamo trattato anche dei seguenti
argomenti di informatica umanistica:
- definizione di informatica umanistica
per cui si veda la sezione 2.3 `Defining humanities
computing methodology,' in K. de Smedt et al. (eds.),
Computing in Humanities Education: A European Perspective,
Bergen, University of Bergen, 1999, pp. 25-34,
accessibile in rete alla pagina
http://helmer.hit.uib.no/AcoHum/fm/fm-chapter-final.html.
Da questo capitolo ho estratto i passi su cui ci siamo
direttamente soffermati e ho collocato il file tra i
materiali didattici per il corso di quest'anno alla pagina
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/IUcorso2007-08/mdidattici/.
- Text Encoding Initiative (TEI)
- linguaggi di markup
argomenti sui quali ritorneremo e per cui si rimanda
al manuale di T. Numerico e A. Vespignani.
8 ottobre 2007
Nella lezione di oggi, 8 ottobre 2007, ci siamo
soffermati sul problema della
- rappresentazione digitale binaria dell'informazione
e ci siamo occupati, in particolare, della codifica
binaria dell'informazione visiva, numerica e testuale.
Per questi argomenti si puo' fare riferimento ai
manuali di
M. La Torre, cap. VI ;
D. Sciuto et al., cap. 5 .
- Per trattare di questi argomenti, abbiamo utilizzato
l'utile presentazione di
Gino Roncaglia, Fondamenti
della comunicazione digitale,
che si puo' scaricare
dal sito del master in e-learning dell'Università
della Tuscia (Viterbo), all’indirizzo seguente
http://masterel.unitus.it
--> Materiali aperti --> Mostra tutti
--> 5 presentazioni Powerpoint: 1) introduzione alla
comunicazione digitale.
9 ottobre 2007
Nella lezione di oggi, 9 ottobre 2007, abbiamo trattato
prevalentemente di questioni di informatica. Ci siamo
soffermati sulle nozioni seguenti:
-
- problema
- risolutori ed esecutori
- automa a stati finiti
- processo e procedura
- algoritmo
argomenti trattati nel manuale di
M. La Torre, capp. II, III e IV
Per problemi e algoritmi, si veda anche il manuale di
Mari, Buonanno, Sciuto, sez. 6.1.
- Abbiamo poi cercato di completare il discorso sulla
codifica, considerando oltre alla
- codifica dei dati
(rappresentazione digitale binaria dell'informazione)
anche il problema della
- codifica dei programmi
(rappresentazione digitale binaria degli algoritmi)
introducendo i seguenti argomenti
- linguaggi di programmazione
- compilazione
- open source software
Per queste questioni si rimanda ai manuali di
M. La Torre, cap. VIII
Mari et al., sez. 6.2
e, sulla compilazione,
box di approfondimento, pp. 96-97.
- In particolare, sull'open source, potete trovare
alcuni articoli pubblicati sul blog dai vostri
colleghi degli anni scorsi, nella categoria software.
Un cenno all'open source è fatto anche in un "box
di approfondimento" del manuale di
Mari et al., p. 275.
- Abbiamo brevemente accennato anche ai seguenti
argomenti:
- macchina di Turing
- macchina di von Neumann
Un utile lezione in linea è la seguente:
Gino Roncaglia, Dalla macchina di Turing al computer,
in Mediamente, Educazine al multimediale, lez. n. 02,
http://www.mediamente.rai.it/mediamentetv/learning/ed_multimediale/lezioni/02/index.htm#Dalla_macchina_di_Turing.
Restando ai nostri manuali, si vedano
M. La Torre, cap. VII
Mari et al., capp. 0 e 1
- Abbiamo infine ripreso la lettura dell'articolo di
Federico Meschini sulle Topic Maps, completando
l'esame dell'introduzione.
Ne riassumo brevemente
l'argomento: una delle questioni piu' dibattute
tra gli studiosi di informatica umanistica è il
problema della
- codifica del testo,
affrontato dalle Guidelines della Text Encoding
Initiative
e il problema dell'uso dei
- linguaggi di markup (marcatura)
Le soluzioni proposte dalla TEI non sono completamente
soddisfacenti per quanto riguarda la specificazione dei
cosiddetti
- metadati semantici
ossia per un'adeguata descrizione semantica del
contenuto del testo. A questo proposito si discute
sulle soluzioni proposte nell'ambito del cosiddetto
Web semantico e sulla soluzione costituita, appunto,
dalle Topic Maps.
- Su tutti questi argomenti ritorneremo direttamente e
forniremo a suo tempo opportune indicazioni bibliografiche.
10 ottobre 2007
Nella lezione di ieri, 10 ottobre 2007, abbiamo trattato
del seguente argomento di informatica:
-
assegnazione di una semantica ai dati
Questa questione è emersa dalla lettura dell'introduzione
dell'articolo di Federico Meschini, il quale osserva che
le Guidelines della Text Encoding Initiative, ovvero
la codifica del testo nella forma proposta dalle
Guidelines, non offre una soluzione soddisfacente
al problema di fornire metadati semantici adeguati,
ovvero un'adeguata descrizione semantica del contenuto
di un testo elettronico.
- L'assegnazione di una semantica ai dati richiede
la definizione del
- tipo di dato
e quindi comporta la specificazione
- dell'insieme dei valori e
- dell'insieme delle operazioni sull'insieme dei valori
del dato.
Per questi argomenti si rimanda ai manuali di
M. La Torre, cap. IX
(Mari et al., sez. 6.2.3)
- Abbiamo inoltre presentato la distinzione tra
- formato e formalismo
e la distinzione tra
- struttura di dati e modello di dati
A questo proposito si rimanda alle schede incluse
tra i materiali didattici
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/IUcorso2007-08/mdidattici/
- Abbiamo inoltre introdotto la trattazione dei seguenti
argomenti di informatica umanistica:
- codifica (marcatura) del testo
- linguaggi di markup
per cui si rimanda al capitolo di
F. Tomasi, 'La rappresentazione dell'informazione
testuale e i linguaggi di codificà (cap. V)
nel manuale di
T. Numerico e A. Vespignani
15 ottobre 2007
Il punto di partenza delle considerazioni svolte nella lezione
di ieri, 15 ottobre 2007, è costituito dal problema presentato
da Federico Meschini nel suo articolo di introduzione alle
Topic Maps: la codifica del testo, secondo le Guidelines
della TEI, non offre una soluzione soddisfacente all'esigenza
di fornire una descrizione semantica adeguata del contenuto
del testo; le tecnologie del Web semantico e le Topic Maps
possono essere considerate come un tentativo di risposta a
tale esigenza.
Di qui la necessità di chiarire che cosa si intende per
Web semantico e per codifica del testo.
- Ci siamo quindi soffermati sulla distinzione tra
- Internet e il World Wide Web
v. Internet2004, cap. "Tecnologie",
http://www.liberliber.it/biblioteca/c/calvo/internet_2004/html/08_tecnologie_01.htm,
v. Mari et al., sez. 8.2 e 8.3
-
Abbiamo anche accennato alla nozione di
- protocollo
v. voce "Protocollo di rete" in Wikipedia (italiano),
http://it.wikipedia.org/wiki/Protocollo_di_rete
e alla distinzione tra
- sistema informativo e sistema informatico
v. La Torre, cap. I
-
Ci siamo soffermati sulle funzionalità di un
- browser
v. voce "Browser" in Wikipedia (italiano),
http://it.wikipedia.org/wiki/Browser
per concludere che esso consente solo l'accesso a distanza e
la visualizzazione del documento, senza elaborarne il contenuto.
-
Abbiamo quindi accennato al progetto del
- Web semantico
v. Tim Berners-Lee et al.,
Il Web semantico, in «Le Scienze», maggio 2001, pp. 76-84,
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/IUcorso2006-07/materiali/bl-it.pdf,
che affronta invece questo problema.
Conclusione:
Una normale pagina Web è solo testo codificato, il Web semantico,
invece, offre anche una descrizione semantica del suo contenuto.
-
Per chiarire che cos'è la codifica del testo e che cos'è un testo
codificato siamo partiti dalla nozione di
- markup
e abbiamo considerato la distinzione tra
- markup procedurale (specifico) e markup dichiarativo (generico)
v. Internet2004, cap. "Tecnologie", sez. "La rappresentazione
elettronica dei documenti: i linguaggi di markup",
http://www.liberliber.it/biblioteca/c/calvo/internet_2004/html/08_tecnologie_03.htm.
-
L'introduzione dei
- linguaggi di markup
trae origine dallo sviluppo dei sistemi di produzione dei
documenti e dei
- programmi di text processing (editor).
-
A questo proposito, si è trattato anche del
- formato RTF
e dei
- programmi di text processing WYSIWYG
v. Codifica elettronica dei testi letterari ed e-book,
DigiSic Archivio Digitale della Letteratura Siciliana, 2004,
sez. I.4, "I linguaggi di codifica",
http://ww2.unime.it/digisic/documentazione/codifica_baltico/Digisic.pdf,
dove pero' la distinzione tra markup dichiarativo e procedurale
non è presentata in modo completamente corretto.
Sul principio WYSIWYG,
v. anche Mari et al., box di approfondimento a p. 265.
-
Il principio WYSIWYG è connesso con l'introduzione delle
interfacce grafiche.
Sulla distinzione tra
- interfacce a linea di comando (CLI) e interfacce grafiche (GUI),
v. Mari et al., sez. 8.1
-
Infine, sulla distinzione tra
- testo e documento
si puo' vedere il mio articolo
D. Buzzetti, Rappresentazione digitale e modello del testo,
in Il ruolo del modello nella scienza e nel sapere,
Roma, Accademia Nazionale dei Lincei, 1999, pp. 127-161,
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/dbuzzetti/pubblicazioni/ModTesto.pdf.
17 ottobre 2007
Nella lezione di mercoledì 17 ottobre 2007 ci siamo
soffermati sui linguaggi di markup per cercare di
chiarire alcune ambiguità spesso presenti nella
presentazione della distinzione
-
markup procedurale vs markup dichiarativo
Ho scritto a questo proposito una scheda esplicativa
che ho collocato tra i materiali didattici del corso
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/IUcorso2007-08/mdidattici/.
-
Abbiamo poi cercato di spiegare che il
- formato RTF
non è procedurale, ma dichiarativo, contrariamente a quanto
si afferma nell'utile opuscolo Codifica elettronica dei testi
letterari ed e-book, che ho segnalato, a cura dell'Archivio
Digitale della Letteratura Siciliana DigiSic:
«Uno dei più comuni linguaggi di codifica procedurali
è l’RTF (Rich text format)» (p. 17),
http://ww2.unime.it/digisic/documentazione/codifica_baltico/Digisic.pdf.
Cfr., invece,
«RTF is fully declarative»,
Christian Roth, 15 Jan 2003,
http://lists.w3.org/Archives/Public/www-style/2003Jan/0241.html.
-
Siamo poi passati all'esame dei linguaggi di markup della
famiglia
- SGML
facendo riferimento alla documentazione del
- W3C
per cui si veda il documento
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/IUcorso2006-07/mdidattici/mkplggs.html.
-
In particolare ci siamo soffermati sulla definizione dello
- URI
e sulla nozione di
- metalinguaggio
in quanto riferita allo SGML.
-
A questo proposito abbiamo
richiamato l'utile distinzione tra
- interpretazione sostitutiva e referenziale
delle variabili:
«L'interpretazione oggettuale [referenziale] della quantificazione
fa riferimento ai valori delle variabili che variano su oggetti
(come gli esseri umani). L'interpretazione sostitutiva non fa
riferimento ai valori ma alle espressioni che si possono sostituire
alle variabili (come l'espressione 'essere umano' per x in
tutti gli x sono F)».
[«The objectual [referential] interpretation of quantification
appeals to the values of the variables which range over objects
(like human beings). The substitutional interpretation does not
appeal to the values but to the expressions which can be
substituted for the variables (like the expression 'human being'
for x in all x-es are F)».]
http://www.trinp.org/MNI/BoI/4/2/2.HTM.
Richiamandoci a questa distinzione, possiamo affermare che
lo SGML è metalinguistico in senso sostitutivo, non in senso
referenziale: le sue espressioni possono essere sostituite
dalle espressioni degli specifici linguaggi di markup definibili
sulla base delle sue regole, ma non fanno riferimento ad esse,
ossia non ne parlano direttamente.
22 ottobre 2007
Nella lezione di oggi, 22 ottobre 2007, nel ricapitolare
gli argomenti trattati nella lezione precedente, abbiamo
accennato brevemente alle origini della
-
- intelligenza artificiale
e al celebre
- test di Turing
Un'utile lettura su questi argomenti è l'articolo di
L. Carlucci Ajello e M. Dapor,
Intelligenza Artificiale: I primi 50 anni,
in «Mondo Digitale», 3:2 (2004), pp. 3-20,
che è accessibile sul sito della rivista
http://www.mondodigitale.net/
e che ho collocato anche tra i materiali didattici del corso
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/IUcorso2007-08/mdidattici/.
-
Abbiamo quindi cominciato a trattare dei linguaggi
- SGML e
- HTML
riferendoci alla documentazione ufficiale del W3C, da cui è
stata ricavata la scheda compresa tra i materiali didattici
del corso
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/IUcorso2007-08/mdidattici/.
-
Il linguaggio SGML puo' essere considerato come un
- data representation language
ossia un linguaggio di rappresentazione dei dati, oppure un
- data description language
ossia un linguaggio di descrizione dei dati.
«Un linguaggio di descrizione dei dati è un linguaggio
informatico capace di descrivere numerosi e diversi tipi
di dati. Uno degli scopi di un linguaggio di descrizione
dei dati è quello di agevolare l'uso e la condivisione
di testi strutturati e informazione strutturata. XML è
un linguaggio di questo tipo (oltre a molti altri tra i
quali, per esempio, SGML, RDF, SMIL, MathML, XSIL and SVG)».
[«A data description language is a computer language capable
of describing many different kinds of data. One purpose of
a data description language is to facilitate the use and
sharing of structured text and information. XML is one
such language (in addition to many others including, for
example, SGML, RDF, SMIL, MathML, XSIL and SVG)»].
http://www.freshpatents.com/Schema-for-physical-database-tuning-dt20060420ptan20060085378.php.
-
Per illustrare la differenza tra rappresentazione ed
elaborazione dell'informazione è stata introdotta la
distinzione tra
- dati non strutturati, semistrutturati e strutturati
per cui si può vedere il seguente articolo
David Loshin, Simple Semi-Structured Data, «Beye»,
http://www.b-eye-network.com/view/1761
e si è fatto riferimento alla nozione di
- database (base di dati)
per cui si rimanda ai manuali di
M. La Torre, cap. XI ;
L. Mari et al., sez. 7.2.
-
È stata inoltre introdotta la distinzione, consueta in scienza
dell'informazione (information science), tra
- dati, informazione, conoscenza
e si è fatto riferimento alla distinzione tra
- document community e database community
e ai loro diversi punti di vista a proposito del trasferimento
dei dati tra piattaforme diverse.
-
[Su questi ultimi argomenti verranno forniti riferimenti
bibliografici piu' precisi.]
23 ottobre 2007
Nella lezione di oggi, 23 ottobre 2007, abbiamo ripreso
i seguenti temi
-
- dati non strutturati, semistrutturati e strutturati
- dati, informazione, conoscenza
-
Sul primo argomento si veda la scheda collocata tra i
materiali didattici
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/IUcorso2007-08/mdidattici/
e tratta dal seguente articolo
David Loshin, Simple Semi-Structured Data, «Beye»,
http://www.b-eye-network.com/view/1761.
-
Sul secondo argomento un'utile lettura è il seguente
articolo di
Jennifer Rowley,
The wisdom hierarchy: Representations of the DIKW hierarchy,
«Journal of Information Science», 33:2 (2007), 163-180,
che è stato collocato tra i materiali didattici
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/IUcorso2007-08/mdidattici/.
-
Nell'introdurre i linguaggi SGML e HTML si è insistito
sulla struttura di un ducumeto HTML, sulle sue due sezioni
principali e su cio' che esse contengono
- <HEAD> ... </HEAD> metadati
- <BODY> ... </BODY> testo del documento
facendo riferimento alla documentazione ufficiale del W3C
per cui si veda, tra i materiali didattici, il documento
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/IUcorso2006-07/mdidattici/mkplggs.html.
-
Nel corso della lezione ci siamo inoltre soffermati
sulla distinzione tra dati, informazione e conoscenza, una
distinzione introdotta in
- scienza dell'informazione
Sul rapporto tra le cosiddette "scienze dell'informazione" e
l'informatica insiste il manuale di
M. La Torre, cap. I.
-
A proposito della scienza dell'informazione, un'utile definizione si puo' trarre dalla voce "Information
science" su Wikipedia
http://en.wikipedia.org/wiki/Information_science,
dove si legge:
«Non deve essere confusa con l' 'informatica' o la 'teoria
dell'informazione.'
La 'scienza dell'informazione' (conosciuta anche come
disciplina dedicata agli 'studi sull'informazione') è
una scienza interdisciplinare che riguarda principalmente
la raccolta, classificazione, trattamento, archiviazione,
recupero e disseminazione dell'informazione. La scienza
dell'informazione studia l'applicazione e l'impiego di
conoscenze nelle organizzazioni e l'interazione tra le
persone, le organizzazioni e i sistemi informativi.
Viene spesso erroneamente considerata come un ramo
dell'informatica. In realtà costituisce un ampio
campo interdisciplinare che comprende non solo aspetti
dell'informatica, ma anche la biblioteconomia, le scienze
cognitive e le scienze sociali».
[«Not to be confused with 'informatics' or 'information
theory.'
Information science (also information studies) is an
interdisciplinary science primarily concerned with the
collection, classification, manipulation, storage, retrieval
and dissemination of information. Information science studies
the application and usage of knowledge in organizations, and
the interaction between people, organizations and information
systems. It is often (mistakenly) considered a branch of
computer science. It is actually a broad, interdisciplinary
field, incorporating not only aspects of computer science,
but also library science, cognitive science, and the social
sciences».]
24 ottobre 2007
Nella lezione di mercoledì 24 ottobre 2007, siamo ritornati
sulla distinzione tra
-
document community e database community
per cui si veda la scheda compresa tra i materiali didattici
del corso
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/IUcorso2007-08/mdidattici/.
-
È proseguita poi l'introduzione ai linguaggi SGML, HTML e
XML, considerando in particolare
- la dichiarazione SGML
- la Document Type Definition (DTD)
- la definizione dello XML
Per questi argomenti si è fatto riferimento alla documentazione
ufficiale del W3C, per cui si veda, tra i materiali didattici, il
documento seguente
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/IUcorso2006-07/mdidattici/mkplggs.html.
-
Abbiamo infine introdotto l'argomento del Web semantico,
rimandando all'articolo di
Tim Berners-Lee, James Hendler and Ora Lassila,
The Semantic Web,
«Scientific American», 284:5 (2001), 34-43,
trad. it., Il Web semantico,
«Le Scienze», maggio 2001, 76-84,
compreso tra i materiali di studio del corso 2006-07
all'indirizzo seguente
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/IUcorso2006-07/materiali/bl-it.pdf.
29 ottobre 2007
Nella lezione di oggi, lunedì 29 ottobre 2007, abbiamo
ripreso l'argomento dei linguaggi di markup e abbiamo
considerato le caratteristiche del
-
linguaggio XML
su cui si puo' trovare la scheda "Che cos'è XML" tra i
materiali didattici del corso
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/IUcorso2007-08/mdidattici/.
- Ci siamo poi soffermati di nuovo sull'articolo
S. J. DeRose et al.,
What is Text, Really?,
in «Journal of Computing in Higher Education», 1:2 (1990), 3-26
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/IUcorso2006-07/mdidattici/ohco.pdf
per considerare l'effetto prodotto dalla "codifica del testo"
(l'effetto del markup di un semplice file di testo, una
semplice stringa di caratteri codificati, un mero file di testo
non-strutturato o flat text file, con un linguaggio della
famiglia SGML), per considerare cioè la produzione di una
struttura di dati che puo' essere descritta come una "gerarchia
ordinata di oggetti di contenuto", una "Ordered Hierarchy of
Content Objects"(OHCO). L'applicazione del markup SGML/XML
non produce un modello del testo, ma una struttura di dati
(OHCO) per la sua rappresentazione.
- Ci siamo infine occupati delle finalità e dell'architettura
del
- Web semantico
di cui si può trovare un'immagine ("Architettura del Web
semantico") tra i materiali didattici del corso
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/IUcorso2007-08/mdidattici/.
30 ottobre 2007
Nella lezione di oggi, 30 ottobre 2007, abbiamo ripreso il tema
dell'architettura del Web semanico, trattando in particolare di
-
RDF e
ontologie
-
Su RDF si può vedere la scheda "Che cos'è RDF" compresa tra
i materiali didattici del corso
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/IUcorso2007-08/mdidattici/.
- Per quanto riguarda l'ontologia considerata da un punto di
vista filosofico, un sito dove si possono trovare definizioni
filosofiche dell'ontologia, intesa soprattutto in senso
formale, è il seguente, realizzato da Raul Corazzon:
http://www.formalontology.it/.
Per quanto riguarda invece l'ontologia considerata dal punto
di vista dell'informatica e dell'intelligenza artificiale, si
può fare riferimento alle seguenti definizioni proposte da Tom
Gruber, rispettivamente nel 1992 e nel 2007, raccolte tra i
materiali didattici del corso:
Tom Gruber, What is an Ontology?
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/IUcorso2007-08/mdidattici/what-is-an-ontology.htm,
Tom Gruber, Ontology,
in Ling Liu and M. Tamer Özsu (Eds.),
Encyclopedia of Database Systems,
Berlin-Heidelberg, Springer-Verlag, 2008 (in corso di pubblicazione),
http://web.dfc.unibo.it/buzzetti/IUcorso2007-08/mdidattici/ontology-definition-2007.htm.
-
Successivamente siamo ritornati alle letture sulle Topic
Maps e abbiamo cominciato la lettura dell'articolo di
C. Tuohy,
Topic Maps @ NZETC,
http://www.nzetc.org/downloads/TM@NZETC.ppt.
- In particolare, ci siamo soffermati sulle nozioni di
- indicizzazione
- linguaggio di indicizzazione controllato e
- thesaurus
- Sull'indicizzazione e sui linguaggi di indicizzazione si veda
Serafina Spinelli,
Introduzione all'indicizzazione,
http://www.biocfarm.unibo.it/~spinelli/indicizzazione/.
- Secondo la definizione ISO il thesaurus è "un vocabolario di un
linguaggio di indicizzazione controllato in maniera formalizzata
in modo che le relazioni a priori tra i concetti siano rese esplicite"
(ISO 2788-1986). Sui thesauri si veda
Serafina Spinelli,
Introduzione ai thesauri,
http://www.biocfarm.unibo.it/~spinelli/indicizzazione/thesauri.htm.
Un esempio di tesauro informatico è WordNet il lessico semantico
della lingua inglese realizzato dal Cognitive Science Laboratory
dell'Università di Princeton
http://wordnet.princeton.edu/.
31 ottobre 2007
Nella lezione di oggi, 31 ottobre 2007, abbiamo proseguito
nella lettura dell'articolo di
-
C. Tuohy,
Topic Maps @ NZETC,
http://www.nzetc.org/downloads/TM@NZETC.ppt,
che introduce alle Topic Maps e alla realizzazione del
Topic Map Presentation Framework (TMPF), una struttura
semantica di navigazione e di presentazione (semantic
navigation and presentation framework) per il sito del
New Zealand Electronic Text Centre (NZETC)
http://www.nzetc.org/
-
Il Topic Map Presentation Framework (TMPF) è
descritto in maggiore dettaglio nell'articolo di
Alison Stevenson and Elizabeth Styron,
Topic Map Presentation Framework: An Approach To Delivering Newspaper Content Over The Web,
Wellington, Victoria University, 2006
http://hdl.handle.net/10063/63.
19 novembre 2007
Nella lezione di lunedì 19 novembre 2007 siamo ritornati alla
trattazione delle mappe topiche e abbiamo ripreso la lettura
dell'articolo di
20 novembre 2007
Nella lezione di oggi, martedì 20 novembre 2007 abbiamo
cominciato ad esplorare la bibliografia disponibile sulle
mappe topiche.
-
Nella presentazione di
Salvatore Vassallo,
Ontologie, mappe topiche e web semantico: Applicazioni in campo biblioteconomico e archivistico,
http://eprints.rclis.org/archive/00007802/01/Ontologie_mappe_topiche_e_web_semantico.pdf,
vengono segnalati i principali contributi in lingua italiana:
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Paul Gabriele Weston,
Dal controllo bibliografico alle reti documentarie: Il catalogo
elettronico nella prospettiva dell’interoperabilità fra sistemi
eterogenei,
in «Biblioteche oggi», 20:9 (2002), 44-56:
http://www.bibliotecheoggi.it/2002/20020704401.pdf.
-
Federico Meschini,
Le mappe topiche: Come imparai a non preoccuparmi e ad amare i metadati,
in «Bollettino AIB», 14:1 (2005), 59-72:
http://www.aib.it/aib/boll/2005/0501059.htm.
-
Salvatore Vassallo,
Navigare fra archivi, biblioteche e musei:
le mappe topiche come strumento di armonizzazione,
http://eprints.rclis.org/archive/00008228/01/tesi.pdf.
-
Siamo quindi passati alla lettura dell'articolo di Paul Weston
che, dopo un accenno storico all'introduzione dello standard ISO
sulle mappe topiche, ne presenta gli aspetti fondamentali,
cominciando dalla nozione stessa di "topic", per passare poi
alle sue proprietà principali (nome, occorrenza, ruolo) e alle
associazioni tra "topics".
21 novembre 2007
Nella lezione di mercoledì 21 novembre 2007 abbiamo concluso
la lettura dell'articolo di
-
Paul Gabriele Weston,
Dal controllo bibliografico alle reti documentarie: Il catalogo
elettronico nella prospettiva dell’interoperabilità fra sistemi
eterogenei,
in «Biblioteche oggi», 20:9 (2002), 44-56:
http://www.bibliotecheoggi.it/2002/20020704401.pdf,
toccando i seguenti argomenti: il rapporto tra risorse alternative
e mappe topiche (più mappe per le stesse risorse e diverse risorse
per una stessa mappa); faccette e scopo (scope); mappe topiche e
sovrastrutture informative bibliografiche.
Abbiamo poi ripreso la lettura dell'articolo di
che insiste sullo stesso concetto: "più mappe possono essere
applicate alle stesse informazioni oppure la stessa mappa può
essere applicata a gruppi di informazioni diverse".
26 novembre 2007
Nella lezione di lunedì 26 novembre 2007, in apertura, ci siamo
soffermati sulle seguenti affermazioni di Paul Weston e Federico
Meschini:
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"Si potrà notare, inoltre, che per la stessa ragione una medesima
Topic Map (sovrastruttura bibliografica) può essere sovrapposta a
risorse informative (cataloghi, inventari, archivi di testi ecc.)
selezionate secondo criteri differenti, così come Topic Map strutturate
diversamente per rispondere alle esigenze informazionali di utenze
diverse possono venire sovrapposte a un medesimo gruppo di risorse
informative."
(Paul Weston,
Dal controllo bibliografico alle reti documentarie: Il catalogo
elettronico nella prospettiva dell’interoperabilità fra sistemi
eterogenei, in «Biblioteche oggi», 20:9 (2002), 44-56, p. 54:
http://www.bibliotecheoggi.it/2002/20020704401.pdf).
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"[...] più mappe possono essere applicate alle stesse informazioni
oppure la stessa mappa può essere applicata a gruppi di informazioni
diverse [...]"
(Federico Meschini, Le mappe topiche: Come imparai a non preoccuparmi
e ad amare i metadati, in «Bollettino AIB», 14:1 (2005), 59-72:
http://www.aib.it/aib/boll/2005/0501059.htm).
A questo proposito, abbiamo osservato che la circostanza sottolineata
dai due autori, può essere considerata come una esemplificazione del
più generale rapporto di indeterminazione/compensazione che sussiste
tra l'espressione e il contenuto del testo:
Se si fissa l'espressione, il contenuto (ossia l'interpretazione)
resta indeterminato, nello stesso modo in cui, se si fissa il
contenuto, l'espressione (il modo di descriverlo) resta
indeterminata.
Siamo poi passati all'esame della lezione tenuta dagli "inventori"
delle mappe topiche alla Library of Congress il 15 ottobre 2003:
27 novembre 2007
Nella lezione di martedì 27 novembre 2007 abbiamo proseguito
l'esame della "luminary lecture" degli "inventori" delle mappe
topiche alla Library of Congress (15 ottobre 2003):
In particolare ci siamo soffermati sul problema dell'integrazione
di diverse descrizioni semantiche (ontologie) del contenuto di
un insieme di risorse informative e della soluzione proposta
dagli autori, fondata sul principio dell'unicità della rappresentazione
dell'argomento (Subject Proxy Uniqueness).
28 novembre 2007
Nella lezione di mercoledì 28 novembre 2008 abbiamo preso in
esame l'articolo di
In quest'articolo, Newcomb presenta il metodo per la soluzione
del problema dell'integrazione semantica di descrizioni diverse
di uno stesso insieme di risorse informative fondato sul principio
dell'unicità della rappresentazione dell'argomento (Subject Proxy
Uniqueness).
Traccia delle lezioni 2007-08